Il costo annuale del bancomat è spesso sottovalutato, in parte a causa delle commissioni nascoste e delle voci di spesa che compongono il totale che ogni titolare si trova a pagare. L’introduzione del nuovo listino commissionale dal 1° luglio 2025 ha cambiato radicalmente la struttura delle spese, rendendo il quadro più variabile e meno prevedibile per il consumatore. Ma quanto si paga davvero ogni anno per utilizzare il proprio bancomat?
Le nuove commissioni del circuito Bancomat dal 2025
A partire dal luglio 2025, il sistema italiano dei pagamenti elettronici ha adottato un modello tariffario proporzionale al valore degli acquisti, archiviando il vecchio meccanismo delle commissioni fisse. Questo significa che più alto è l’importo della spesa, maggiore sarà la commissione percentuale addebitata, anche se le percentuali rimangono contenute. Le nuove fasce sono:
- Per acquisti fino a 4,99 euro: commissione dello 0,1% sulle operazioni standard, pagamenti di bollette e ricariche prepagate
- Per importi da 5 a 24,49 euro: commissione dello 0,2%
- Per acquisti superiori a 24,50 euro: commissioni stabili allo 0,2% per operazioni standard, che scendono allo 0,05% per bill payment e ricariche prepagate
Il costo fisso per operazioni allo sportello (come i prelievi presso la propria banca) rimane invariato a 0,47 euro. Tuttavia, una novità importante riguarda le commissioni variabili sugli acquisti online e i pagamenti tramite circuiti digitali, che dipendono da nuovi accordi commerciali con grandi piattaforme come Apple Pay e Amazon, riflettendo la crescente digitalizzazione dei servizi bancariBancomat.
Commissioni di gestione e voci nascoste
Oltre alle commissioni sulle singole transazioni, il costo annuo del bancomat comprende diverse spese di gestione e altre voci ricorrenti che spesso sfuggono all’attenzione del consumatore. Le principali sono:
- Canone annuo della carta di debito: In media, il costo di emissione della carta è di circa 0,77 euro, mentre il canone annuo supera i 4 euro per le carte più diffuse
- Commissioni di servizio: Alcuni istituti applicano penali se il saldo scende sotto una soglia minima, sotto forma di spese di tenuta conto
- Commissioni su bonifici: In Italia, le banche possono addebitare costi sui bonifici, soprattutto quelli diretti all’estero o in valuta straniera, dove si arriva anche al 2,5% dell’importo
- Spese di prelievo: Prelevare contanti da uno sportello diverso da quello del proprio istituto può costare da 1,50 a 3 euro a prelievo, con variazioni secondo la tipologia di bancomat e la banca coinvolta. Questi costi spesso vengono mostrati solo al momento del prelievo
- Costi per acquisti in valuta estera: Utilizzare il bancomat all’estero può comportare una commissione aggiuntiva che supera il 2% del valore della transazione
I titolari di conto corrente con bancomat, dunque, possono ritrovarsi a pagare tra i 20 e i 50 euro l’anno, sommando commissioni sulle operazioni, costi di gestione e voci nascoste come gli addebiti su prelievi “fuori rete” e pagamenti in valuta diversa dall’euro.
Il problema della trasparenza e delle commissioni nascoste
Nonostante gli obblighi di informativa, molte commissioni restano poco chiare, specialmente in operazioni di prelievo agli sportelli automatici. Spesso la banca mostra un on-screen disclaimer prima di confermare il prelievo, avvertendo che potrebbero essere applicate commissioni bancarie supplementari, ma raramente viene specificato l’importo effettivo prima del completamento dell’operazione.
Le norme recenti stanno cercando di rimediare a questo gap: ora le banche sono tenute a mostrare in anticipo il costo reale del prelievo ma resta il problema dell’urgenza del bisogno di contanti da parte del cliente, che si trova quindi “costretto” a pagare anche commissioni elevate.
Commissioni per l’uso all’estero
Un’altra voce spesso trascurata riguarda i costi delle operazioni internazionali. Utilizzare il bancomat fuori dall’Italia può comportare sia commissioni fisse che variabili, spesso tra l’1,5% e il 2,5% sul valore della transazione, oltre a eventuali commissioni di conversione valuta. Queste spese, se sommate durante i viaggi, incidono notevolmente sul bilancio annuo del titolare.
Come ridurre le spese e scegliere la soluzione migliore
Viste le numerose voci di costo annuale legate al bancomat, diventa fondamentale saper scegliere la carta e il conto più adatti alle proprie esigenze. Ecco alcuni suggerimenti:
- Confronta le condizioni bancarie tra istituti tradizionali e banche online. Spesso quest’ultime propongono canoni azzerati e costi di gestione minimi
- Informati sulle commissioni di prelievo, specialmente quelle applicate ai prelievi presso sportelli di altre banche
- Verifica i costi dei bonifici, sia nazionali che internazionali, in particolare quelli in valuta estera
- Considera l’offerta di circuiti di pagamento innovativi (integration con Apple Pay, Amazon e Bancomat) per valutare eventualmente una riduzione delle spese sugli acquisti online
- Leggi attentamente i fogli informativi, andando oltre le scritte in piccolo e le condizioni nascoste
Negli ultimi anni alcune banche hanno iniziato a offrire conti a canone zero che eliminano molte delle spese correnti, ma restano comunque le commissioni sulle singole transazioni e le spese all’estero.
Occhio alle novità dei circuiti digitali
La crescita dei pagamenti elettronici e l’integrazione con servizi digitali porta nuove opportunità, ma anche potenziali rincari. L’arrivo di accordi fra circuiti Bancomat e giganti digitali (come Apple Pay e Amazon Pay) potrebbe ridurre alcune commissioni sulle transazioni online, ma non è detto che i benefici siano sempre trasferiti al consumatore finale. Resta infatti l’incognita sull’impatto dei nuovi modelli di commissione sui prezzi dei servizi e dei prodotti offerti da esercenti e fornitori.
In sintesi, il costo reale del tuo bancomat ogni anno dipende da molti fattori: canone annuo, commissioni su transazioni, costi di prelievo, e spese nascoste soprattutto nel caso di utilizzi non convenzionali e operazioni all’estero. La soluzione migliore per risparmiare è rimanere informati, confrontare le offerte e reclamare trasparenza da parte degli istituti bancari in ogni condizione contrattuale.