In linea generale, con il termine personalità si indica una “modalità strutturata di pensiero, sentimento e comportamento che caratterizza il tipo di adattamento e lo stile di vita di un soggetto che risulta da fattori temperamentali, dello sviluppo e dell’esperienza sociale” (Organizzazione Mondiale della Sanità, 1992).
Il termine personalità indica quell’insieme di caratteristiche (modo di pensare e di fare esperienza) che in un soggetto sono relativamente stabili e che tendono a riproporsi di fronte a stimoli diversi. Si può diagnosticare un Disturbo di Personalità quando l'esperienza interiore e di comportamento del soggetto deviano marcatamente dalla norma e si mostrano rigidi e poco adattivi rispetto all’ambiente, con una importante compromissione della vita affettiva, sociale e lavorativa associata a una profonda sofferenza o disagio.
Il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-IV TR) raccoglie i disturbi di personalità in tre gruppi:
- Il gruppo A include i disturbi di personalità paranoide, schizoide, schizotipico, caratterizzati da un comportamento bizzarro, da pensieri inusuali e dalla incapacità di stabilire relazioni interpersonali soddisfacenti.
- Il gruppo B include i disturbi di personalità antisociale, borderline, istrionico, narcisistico, caratterizzati da una intensa emotività e affettività, inprevedibilità, inaffidabilità e impulsività.
- Il gruppo C include i disturbi di personalità evitante, dipendente, ossessivo-compulsivo, caratterizzati da una forte ansietà che interferisce con la capacità di lavorare e/o con quella di sviluppare relazioni intime.
Terapia
La terapia psicologica dei disturbi di personalità consiste nella creazione di un orientamento costruttivo al problema che comporta una presa di coscienza del proprio disturbo (attribuzione interna del malessere) e degli effetti che questo ha sugli altri, l’acquisizione di una capacità di autocontrollo nella maggior parte delle occasioni e, ove possibile, l’apertura a nuovi stili relazionali maggiormente funzionali. |