I disturbi somatoformi possono interessare qualsiasi organo o regione del corpo; sono accomunati da lamentele circa il proprio stato fisico e da preoccupazione somatica, entrambe non attribuibili ad una causa fisiologica o ad un altro disturbo mentale. I soggetti affetti da questi disturbi trascorrono molto tempo effettuando visite ed esami in ambiente medico e psichiatrico, e spesso questo porta a diagnosi errate da entrambe le parti.
La causa dei sintomi fisiologici, né simulati né sotto il controllo volontario della persona, è invece di natura psicologica.
I disturbi somatoformi hanno una genesi multifattoriale (fattori costituzionali, sociali, culturali, evolutivi, ambientali etc.) e insorgono spesso in concomitanza con fattori di stress psicosociale, con grandi cambiamenti nella vita del soggetto legati a un conflitto o a una perdita, per i quali il soggetto esprime la sofferenza psichica a livello corporeo anziché verbale.
Il soggetto, infatti, esprime un disagio attraverso il corpo nel tentativo inconsapevole di gestire una situazione di conflitto utilizzando l’organismo o parti di esso. Va sottolineato che la somatizzazione di per sé non è necessariamente patologica, poiché rappresenta un modo per rispondere alle sollecitazioni ed agli stress della vita; solo quando l’intensità e la frequenza di questo tipo di reazione arrivano a compromettere il funzionamento della persona e diventano invalidanti si può parlare di disturbi somatoformi.
La terapia aiuta il paziente ad identificare le emozioni che provocano i suoi problemi somatici, a modificare i pensieri e le rappresentazioni relative ai suoi sintomi fisici e i suoi comportamenti, considerando il significato che ha acquisito il ruolo di malato nella sua storia personale e le sue ripercussioni a livello relazionale e sociale.
E' utile anche spostare l'attenzione del soggetto ai vissuti di ansia e depressione e alle loro fonti, che vengono sistematicamente misconosciuti e celati dietro dolori e malesseri di varia entità. |