Nel corso delle sedute il terapeuta cognitivista utilizza una serie di procedure e tecniche cognitive e comportamentali, che offrono un supporto nell’individuare e modificare le credenze disfunzionali del paziente facilitando nuove modalità di gestione della sofferenza. Il terapeuta stabilisce quale tecnica usare considerando la natura del disturbo, la fase della terapia, gli obiettivi terapeutici e la motivazione al cambiamento del soggetto.
Le tecniche adoperate più frequentemente sono le seguenti.
- Dialogo socratico. É un metodo di conduzione del colloquio che consiste in una serie mirata di domande ed osservazioni volte a guidare il paziente alla scoperta delle sue convinzioni disfunzionali e a promuovere in lui un atteggiamento critico nei confronti di queste.
- Scoperta guidata. É un metodo specifico di conduzione del colloquio consistente nel chiedere progressivamente al paziente il significato dei suoi pensieri per rilevare le convinzioni sottostati che egli ha su se stesso, sulle altre persone e sul mondo.
- Tecnica dell'ABC o monitoraggio dei pensieri automatici. L'ABC è una tecnica con cui terapeuta e paziente possono identificare il contenuto dei pensieri automatici. Viene chiesto al paziente quali sono le emozioni principali relative alla sua esperienza problematica, in quali contesti insorgono e quali pensieri o immagini (pensieri automatici) le precedono, accompagnano e seguono. In un primo momento il paziente viene allenato ad utilizzare questa tecnica di autosservazione con l’aiuto del terapeuta per poi applicarla autonomamente tra una seduta e l’altra.
- Problem-solving. È una tecnica con cui il paziente viene addestrato a trovare soluzioni ai problemi della vita quotidiana. Essa consiste nell'identificazione del problema pratico presentato dal paziente e nella promozione di un atteggiamento attivo rispetto alla sua soluzione, individuando varie possibilità di azione e scegliendone una per poi valutarne l’efficacia una volta messa in atto.
- Promemoria o coping cards. Sono dei bigliettini su cui il paziente e il terapeuta scrivono le strategie cognitive e comportamentali che il paziente dovrebbe mettere in atto durante la situazione problematica.
- Esperimenti comportamentali. Sono delle “situazioni sperimentali" progettate in condivisione da terapeuta e paziente che hanno lo scopo di falsificare le convinzioni disfunzionali alla base dei disturbi emotivi del paziente costituendo un valido fattore di cambiamento emotivo e cognitivo.
- Esposizione graduale. È una tecnica che consiste nel programmare la modificazione di un comportamento disfunzionale facendo un piccolo passo alla volta. Il terapeuta chiede al paziente di scomporre il comportamento problematico in sotto-obiettivi di difficoltà minore e di esporsi a questi in modo graduale, dal più facile al più difficile rimanendo nella situazione temuta fino a quando l'ansia non decresce in modo significativo e si può passare alla situazione successiva leggermente più ansiogena.
- Compiti a casa (o homework). Costituiscono uno dei principali strumenti attraverso cui il terapeuta cerca di estendere le occasioni di regolazione cognitiva, emotiva e comportamentale a tutta la settimana promuovendo nel paziente l’esercizio autonomo delle tecniche terapeutiche acquisite durante la seduta. Esempi di compiti a casa sono l'automonitoraggio dei pensieri automatici negativi attraverso la tecnica dell'ABC e gli esperimenti comportamentali.
- Altre tecniche comportamentali volte ad incrementare comportamenti più funzionali non presenti nel repertorio del soggetto: "Modellamento", Training di abilità sociali, Rilassamento muscolare progressivo.
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